Confronto tra batterie elettriche e termiche per l’accumulo domestico: quale batteria consigliare per il fotovoltaico?

Diffusione del fotovoltaico residenziale in Italia

In Italia il fotovoltaico domestico è sempre più diffuso. Si stima che circa il 5% delle famiglie italiane abbia installato pannelli solari sulla propria abitazione. In termini assoluti, questo equivale a oltre 1,5 milioni di impianti fotovoltaici in esercizio a fine 2023. Il dato evidenzia una penetrazione significativa dell’energia solare nelle case italiane, sebbene resti ancora margine di crescita rispetto ad altri paesi europei (la media UE è ~8,5% di famiglie con fotovoltaico, con picchi del 25% nei paesi più virtuosi). La maggior parte degli impianti domestici in Italia è di piccola taglia (mediamente intorno a 3-6 kW), installata sui tetti di case unifamiliari o condomìni, contribuendo all’autoproduzione di energia rinnovabile nelle comunità locali.

Tariffe elettriche a fasce orarie: come funzionano in Italia

In Italia esistono tariffe elettriche differenziate per fasce orarie (Time-of-Use, TOU), pensate per incentivare i consumi nelle ore non di picco. L’Autorità di regolazione (ARERA) definisce tre fasce orarie standard:

  • F1 (fascia di punta): dalle 8:00 alle 19:00 dei giorni feriali (lun–ven), quando la domanda elettrica è più alta e quindi l’energia costa di più.
  • F2 (intermedia): dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23:00 nei giorni lun–ven, oltre all’intera giornata del sabato (7:00–23:00). Il prezzo in F2 è inferiore a F1.
  • F3 (fuori punta): dalle 23:00 alle 7:00 dal lunedì al sabato, tutte le ore di domenica e festivi. È la fascia più economica.

Nel mercato tutelato italiano, le fasce F2 ed F3 sono spesso accorpate in un’unica fascia agevolata denominata F23, che copre le ore serali, notturne, weekend e festivi. In pratica la maggior parte dei clienti domestici ha quindi una tariffa bioraria: un prezzo più alto per l’energia consumata nelle ore diurne F1, e un prezzo ridotto per i consumi nelle restanti ore (F23). Molti fornitori nel mercato libero offrono tariffe biorarie o multiorarie analoghe, e con l’installazione diffusa di contatori elettronici smart è possibile anche aderire a offerte con fasce personalizzate o differenziate in base ai veri picchi di domanda. Per le famiglie con fotovoltaico e batteria, le tariffe a fasce orarie rappresentano un’opportunità: si può ad esempio immagazzinare energia di giorno e utilizzarla la sera, massimizzando il risparmio spostando i consumi dalle ore di punta alle ore fuori punta.

Boom di nuove installazioni solari e di sistemi di accumulo

Negli ultimi due anni l’Italia ha visto un boom senza precedenti di installazioni fotovoltaiche domestiche. Il 2023 in particolare ha segnato record storici: oltre 371.000 nuovi impianti fotovoltaici sono entrati in esercizio nel solo anno 2023, aggiungendo circa 5,2 GW di nuova potenza solare. Si tratta del ritmo di crescita più alto dell’ultimo decennio, superiore perfino agli anni del Conto Energia. Già nei primi 7 mesi del 2023 le connessioni di impianti da fonti rinnovabili (in gran parte fotovoltaici residenziali) avevano raggiunto quota 220.000, superando il totale di tutto il 2022. Questo slancio è dovuto a una combinazione di fattori: incentivi generosi (come il Superbonus, vedi oltre), bollette elettriche elevate che rendono conveniente l’autoconsumo, e una maggiore sensibilità ambientale delle famiglie.

Di pari passo è esplosa anche la diffusione dei sistemi di accumulo elettrico abbinati ai pannelli solari. Le batterie domestiche consentono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso di giorno per utilizzarla la sera o nei momenti di bisogno, aumentando l’indipendenza dalla rete. Nel 2022 le installazioni di accumulatori hanno registrato una crescita esponenziale (+333% rispetto al 2021): si è passati da circa 3.000 batterie installate al mese nel 2021 a una media di 13.000 al mese nel 2022. A fine 2022 risultavano installati oltre 227.000 sistemi di accumulo elettrici in Italia (per una potenza complessiva di ~1,53 GW), e praticamente il 99% di essi in ambito domestico. L’ondata è proseguita nel 2023: si stima che il numero di batterie fotovoltaiche sia più che raddoppiato in un solo anno. Infatti, a fine 2023 si contavano circa 537.000 sistemi di accumulo installati in Italia (3,4 GW di potenza nominale complessiva). Questo dato impressionante – oltre mezzo milione di accumuli – sottolinea come molte famiglie italiane abbiano scelto di abbinare una batteria al proprio impianto fotovoltaico, complice anche la possibilità di accedere agli incentivi fiscali e di aumentare l’autoconsumo fino al 70–80%. Le regioni leader sono quelle con più fotovoltaico: ad esempio la Lombardia da sola ha superato i 100.000 sistemi di accumulo installati. In sintesi, il trend di adozione sia del solare domestico che dei sistemi di accumulo è in forte crescita nel mercato italiano.

Certificazione e qualità degli impianti

In Italia, gli installatori di impianti da fonti rinnovabili devono essere abilitati con il patentino FER (Fonti Energie Rinnovabili), obbligatorio per legge. Ogni impianto deve essere realizzato secondo le norme CEI e deve essere accompagnato dalla Dichiarazione di Conformità (DM 37/2008), che attesta il rispetto delle normative di sicurezza elettrica e delle buone pratiche d’installazione.

Quanto costa una batteria domestica in Italia?

I prezzi dei sistemi di accumulo domestici (batterie elettriche) in Italia sono gradualmente diminuiti negli ultimi anni, ma rappresentano ancora un investimento economico significativo per le famiglie. Tipicamente, il costo viene espresso in €/kWh di capacità: attualmente ci si aggira attorno ai 1000 € per kWh installato, comprendendo batteria e bilanciamento di sistema. In pratica, una batteria di taglia media per uso residenziale (ad esempio ~10 kWh) costa installata sull’ordine dei 7.000–10.000 €.

Un esempio concreto è offerto dal Tesla Powerwall, uno dei sistemi di accumulo residenziale più conosciuti. L’ultima versione Powerwall 3 (capacità ~13,5 kWh) ha un prezzo di listino in Italia di circa 6.999 € per la sola batteria. A questo importo vanno aggiunti l’IVA (che sulle ristrutturazioni edilizie è agevolata al 10% anziché 22%), il dispositivo Gateway obbligatorio per il collegamento (circa 900 €) e i costi di installazione professionale. Considerando tutte le voci, il costo finale chiavi in mano di una Powerwall si avvicina ai 10.000 €. Questo è in linea con i prezzi di mercato degli altri sistemi equivalenti: in media, una batteria al litio da ~9–10 kWh costa circa 10 mila euro installata, mentre per capacità un po’ più piccole (ad es. accumulatori da 5–7 kWh) si scende intorno ai 7–8 mila euro complessivi. Da notare che tali cifre possono variare in base alla marca (esistono prodotti di marchi europei o asiatici leggermente più economici rispetto a Tesla), alla complessità dell’installazione e alla presenza di eventuali incentivi. In ogni caso, grazie agli incentivi fiscali (detrazioni) attualmente il costo effettivo per l’utente può ridursi in maniera significativa, rendendo più abbordabile dotarsi di un sistema di accumulo domestico.

Incentivi e misure per la decarbonizzazione delle abitazioni

Il governo italiano, in linea con gli obiettivi europei, ha introdotto negli ultimi anni diverse misure incentivanti per favorire la decarbonizzazione delle case, promuovendo l’installazione di rinnovabili e l’efficienza energetica. Tra i provvedimenti più rilevanti vi sono i “bonus edilizi”, incentivi fiscali sotto forma di detrazioni d’imposta.

Numerosi incentivi fiscali favoriscono la transizione:

  • Superbonus: consente una detrazione fino al 70% nel 2024 (originariamente 110%) per interventi di riqualificazione energetica, inclusi impianti fotovoltaici e batterie.
  • Bonus Ristrutturazioni: prevede una detrazione del 50% per lavori di ristrutturazione che comprendono anche l’installazione di impianti solari e sistemi di accumulo.
  • Ecobonus: detrazione del 65% per interventi di efficienza energetica, come pompe di calore e solare termico.
  • Conto Termico: incentivo diretto (non detrazione) che copre parte della spesa per sistemi di riscaldamento a fonti rinnovabili, inclusi gli accumulatori termici come Thermino.
  • Reddito Energetico: fondo pubblico che offre impianti fotovoltaici gratuiti alle famiglie a basso reddito, in alcune regioni anche con batterie.
  • Bonus Accumulo: credito d’imposta del 50% per l’acquisto e l’installazione di batterie elettriche abbinate al fotovoltaico, riservato alle spese sostenute nel 2022 (da dichiarare nel 730/2023).

Perché confrontare le batterie elettriche con Thermino

Ora che gli impianti fotovoltaici sono sempre più diffusi in Italia, e i sistemi di accumulo stanno entrando in migliaia di case, la domanda che si pongono molti installatori e famiglie è: qual è la soluzione migliore per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante il giorno?

Le batterie elettriche al litio, come Tesla Powerwall o prodotti simili, sono ideali per alimentare elettrodomestici, luci e persino la ricarica di veicoli elettrici. Ma se il fabbisogno principale riguarda l’acqua calda sanitaria – che in molte abitazioni rappresenta circa il 20% dei consumi energetici totali – può avere senso considerare una batteria termica come Sunamp Thermino.

Thermino non immagazzina elettricità, bensì calore: converte l’energia prodotta dai pannelli solari o assorbita dalla rete elettrica durante le ore più economiche (F3) in calore da utilizzare per l’acqua calda sanitaria. Grazie alla sua tecnologia a materiale a cambiamento di fase (PCM) brevettata, può fornire acqua calda per una famiglia per tutto il giorno.

Costi a confronto: batteria elettrica vs Sunamp Thermino

Batterie elettriche: una batteria da 10 kWh costa 7.000–10.000 €, pari a circa 1.000 €/kWh installato

Thermino: una batteria termica da 12 kWh costa circa 3.400 € (MRRP), fino a 4.300 € installata~360 €/kWh termico

Efficienza, durata e sostenibilità

  • Batterie elettriche: durata 10–15 anni, 3.000–5.000 cicli
  • Thermino: oltre 50 anni, più di 40.000 cicli, nessuna perdita energetica e materiali non tossici

Un’opportunità strategica per gli installatori solari

Offrire Thermino come alternativa o complemento alle batterie elettriche consente agli installatori di proporre una soluzione compatta, longeva e sostenibile per l’accumulo di calore. Ideale per chi ha esigenze specifiche di acqua calda sanitaria.

Conclusione

Con un contesto normativo favorevole e l’adozione crescente di rinnovabili, Thermino rappresenta un’opportunità concreta per installatori e famiglie. È una scelta efficiente, conveniente e compatibile con il fotovoltaico, per ridurre l’uso del gas e aumentare l’autoconsumo.

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