Le pompe di calore sono oggi al centro della transizione energetica in Europa. In Italia, la loro diffusione è cresciuta rapidamente negli ultimi anni grazie agli incentivi statali e agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal PNIEC – Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Tuttavia, nonostante i benefici ambientali ed economici, persistono ancora alcuni miti e fraintendimenti che ne ostacolano la piena adozione, soprattutto quando si parla di acqua calda sanitaria e accumulo termico.
In questo articolo analizziamo le convinzioni più comuni sulle pompe di calore e spieghiamo come l’accumulo termico compatto Sunamp Thermino possa contribuire a superare queste sfide, rendendo i sistemi più efficienti, compatti e sostenibili.
Mito 1: “Le pompe di calore non funzionano bene nei climi freddi”
È un luogo comune diffuso, ma superato. Le moderne pompe di calore aria-acqua sono progettate per funzionare in modo efficiente anche a temperature sottozero. I progressi nella tecnologia dei compressori e nei gas refrigeranti (come R32 o R290) hanno aumentato notevolmente le prestazioni stagionali, consentendo COP superiori a 4 anche con temperature esterne intorno a -5 °C.
In Italia, dove il clima è generalmente più mite rispetto al Nord Europa, le pompe di calore operano in condizioni ideali per gran parte dell’anno. Secondo i dati EHPA 2025, nel 2024 sono state installate circa 348.000 unità in Italia, con una potenza complessiva in crescita nonostante il rallentamento del mercato europeo. Il nostro Paese resta il secondo mercato europeo per unità vendute, dopo la Francia.
Mito 2: “Le pompe di calore non forniscono abbastanza acqua calda”
Un altro falso mito. Le pompe di calore moderne possono facilmente coprire il fabbisogno di acqua calda sanitaria di una famiglia media, ma il vero segreto sta nell’accumulo.
Molti sistemi si affidano ancora a bollitori tradizionali da 150–300 litri, che occupano spazio, richiedono manutenzione e comportano perdite termiche. Gli accumulatori termici compatti Sunamp Thermino, invece, immagazzinano energia sotto forma di calore latente utilizzando un materiale a cambiamento di fase (PCM) brevettato, fornendo acqua calda istantanea a pressione di rete.
Thermino consente di:
- Ridurre le dispersioni di calore rispetto ai boiler tradizionali;
- Liberare spazio (fino al 70% in meno di volume);
- Evitare cicli antilegionella, grazie al design con meno di 15 litri di volume d’acqua stagnante;
Il risultato è un sistema più efficiente, più compatto e più sostenibile.
Mito 3: “Le pompe di calore sono costose da installare e mantenere”
È vero che l’investimento iniziale può essere superiore rispetto a una caldaia a gas, ma va considerato nel contesto dell’intero ciclo di vita dell’impianto.
Le pompe di calore hanno una vita utile di 15–20 anni e richiedono manutenzione minima rispetto ai sistemi a combustione. Inoltre, il costo dell’energia elettrica può essere ottimizzato sfruttando tariffe a fasce orarie (F1–F23 definite da ARERA) e autoconsumo fotovoltaico.
Le agevolazioni fiscali in vigore – come l’Ecobonus, il Bonus Casa e il Conto Termico -riducono significativamente i costi d’investimento. Nel 2025, il PNIEC aggiornato e i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia pubblica prevedono un’ulteriore accelerazione verso soluzioni a zero emissioni, favorendo la sostituzione del gas con pompe di calore e sistemi di accumulo termico.
Mito 4: “L’integrazione con il fotovoltaico è complessa”
In realtà, l’integrazione è sempre più semplice. Le pompe di calore e gli accumulatori termici come Sunamp Thermino rappresentano un perfetto complemento per gli impianti fotovoltaici residenziali.
Thermino può essere caricato con l’energia solare in eccesso, accumulando calore quando la produzione FV è massima e rilasciandolo in seguito per produrre acqua calda sanitaria. Questo permette di massimizzare l’autoconsumo e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica.
Il principio è lo stesso del “load shifting”: spostare i consumi in orari economicamente e ambientalmente più convenienti. In questo modo, l’abitazione diventa più autonoma e resiliente, in linea con gli obiettivi di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili (CER) promosse dal D.Lgs. 199/2021.
Mito 5: “Serve spazio per installare pompe di calore e serbatoi”
Grazie alle nuove generazioni di accumulatori termici compatti, questa affermazione non è più vera.
Thermino è disponibile in diverse taglie (da 70 a oltre 300 litri equivalenti), può essere installato in spazi ridotti come sottoscala, armadi tecnici o pensili da parete, e non richiede locali tecnici complessi né valvole di sicurezza G3.
Nei contesti urbani e nei condomìni ERP, dove gli spazi sono limitati, questo vantaggio è decisivo: gli installatori possono integrare Thermino con pompe di calore aria-acqua o con reti di teleriscaldamento efficienti, semplificando la progettazione e riducendo i costi di installazione.
Il prodotto è inoltre certificato secondo le normative europee CE e rispetta i requisiti igienico-sanitari previsti dal DM 25/2012.
Pompe di calore e accumulo termico compatto: la combinazione ideale
L’unione di pompe di calore ad alta efficienza e accumulatori termici compatti Sunamp Thermino rappresenta una delle soluzioni più efficaci per decarbonizzare l’edilizia residenziale e ridurre la domanda energetica dei sistemi ACS.
Questa combinazione consente di:
- Eliminare i cicli antilegionella e semplificare la manutenzione;
- Aumentare l’autonomia energetica, sfruttando energia rinnovabile e tariffe più convenienti;
- Soddisfare i requisiti del DM Requisiti Minimi 2020 e degli standard NZEB (edifici a energia quasi zero).
Per gli installatori e i progettisti, l’abbinamento tra pompe di calore e Thermino significa poter offrire un impianto più efficiente, sicuro e compatto, in linea con la normativa italiana ed europea sulla decarbonizzazione.
Conclusione
La transizione energetica richiede soluzioni pratiche e scalabili. Le pompe di calore, se abbinate a un accumulo termico compatto come Sunamp Thermino, possono ridurre i consumi, liberare spazio e rendere gli edifici più sostenibili.
In un contesto di incentivi favorevoli e normative sempre più orientate all’efficienza, questa tecnologia è pronta a diventare lo standard per l’acqua calda sanitaria nelle abitazioni italiane.
Scopri di più su Sunamp Thermino e su come può integrarsi nei tuoi progetti residenziali e commerciali.
1) Le PdC costano più del gas in esercizio?
Spesso no: con dimensionamento corretto e tariffe a fasce, una PdC può eguagliare o battere i costi di esercizio della caldaia — soprattutto se l’ACS viene spostata fuori punta con un accumulo termico. (ARERA)
2) Funzionano nelle case vecchie o poco isolate?
Sì. Edificio datato ≠ incompatibile con PdC: con sistemi emissive adeguati e un accumulo per ACS, le PdC funzionano bene anche in edifici non recenti; un accumulo compatto aiuta dove lo spazio è il vero limite. (rse-web.it)
3) Serve per forza rifare cappotto e infissi?
Non sempre. Gli interventi sull’involucro aiutano, ma spesso non sono indispensabili per partire con la PdC; l’ACS richiede stoccaggio: farlo in maniera compatta semplifica spazio/costi. (rse-web.it)
4) Con il gelo le PdC si fermano?
Le PdC moderne operano anche a −20 °C; l’accumulo termico consente di coprire i picchi mantenendo comfort e stabilità dell’ACS.
5) Rischiamo blackout?
La flessibilità (accumuli, spostamento carichi) è parte del piano di Terna per un sistema elettrico adeguato e resiliente; in casa, l’ACS fuori punta riduce i picchi.
Articoli correlati per i Progettisti

Confronto tra batterie elettriche e termiche per l’accumulo domestico: quale batteria consigliare per il fotovoltaico?

